Background

1.1 La musica e i ciechi

La persona non vedente è spesso associata a determinati ruoli sociali. Un’associazione tipica è quella “cieco=musicista”. La tradizione letteraria associa i ciechi alla figura dell’aedo, il vate, cantante e poeta. Nei tempi passati, molte persone non vedenti lavoravano nel campo della musica (da musicisti di chiesa o elementi del coro, fino ai compositori), oggi il non vedente lavora anche nel settore scientifico e umanistico.

1.2 Istruzione

Il non vedente può imparare la musica a memoria e suonarla ad orecchio o può ricevere un’istruzione specifica the lo mette in grado di leggere e scrivere musica, utilizzando il metodo Braille. In quest’ultimo caso, il processo di apprendimento è chiamato alfabetizzazione musicale: al non vedente è data la possibilità di usare il linguaggio musicale e di impararlo per produrre musica. Dobbiamo considerare i benefici derivanti dall’alfabetizzazione musicale, in termini di sviluppo dei diversi aspetti della personalità: edificazione del carattere, sfera cognitiva e relazionale, abilità manuale e creatività. Inoltre, lo studio della musica permette ai non vedenti di avere accesso ai concetti tipici del mondo dei vedenti, come i contrasti cromatici, le ombre, lo sfondo, ecc… Tali considerazioni, assieme al fatto che la musica è la sola forma d’arte di cui i non vedenti possono avere la piena padronanza, giustificano gli sforzi intrapresi da insegnanti e ricercatori in modo da semplificare la fruizione musicale e da tener vivo l’interesse della musica fra i giovani, e meno giovani, non vedenti. Attualmente, ci sono alcune difficoltà che, di fatto, ostacolano l’accesso dei ciechi agli studi musicali, ad esempio:

  • la notazione Braille musicale è molto differente da quella ordinaria. Per questo motivo, è difficile trovare insegnanti che seguano un principiante, specialmente se si tratta di una persona molto giovane.
  • le trascrizioni musicali Braille sono molto costose e necessitano di parecchio tempo per essere completate. Inoltre, non sono sempre facili da decifrare, poiché l’alfabeto Braille non è adatto a rappresentare, in una maniera comprensibile, delle strutture testuali complesse (armonia, relazioni tra le parti, segni più o meno importanti, etc.).

1.3 Debolezze del sistema tradizionale

Studiando musica, il non vedente può scegliere fra pochi aiuti e strategie limitate, basate principalmente sul sistema Braille, che abbiano la possibilità di una scrittura permanente (sia essa su Braille cartaceo o meno).

Se si prende in considerazione, da una parte le specificità secondo cui la percezione tattile funziona e dall’altra, le caratteristiche della notazione Braille, è possibile comprendere che gli studenti ciechi sono svantaggiati, non in termini di comprensione dei concetti o della loro applicazione, ma nello svolgere le azioni fisiche. Ad esempio:

  • la lettura di testi musicali compless
  • la visione globale del testo, in modo da cogliere la sua struttura
  • la rapida percezione di quegli elementi che necessitano particolare attenzione (voci simili, elementi ripetuti, ecc…)
  • la manipolazione di materiale basato sulla notazione (lettura, note a margine, ecc…)

1.4 Un codice per il Nuovo Manuale per la Notazione Musicale Braille

Il codice Braille presenta una struttura definita: una distanza precisa tra i punti, numero dei punti (6), la loro disposizione (in un rettangolo verticale), l’altezza, la forma e la dimensione del singolo punto in rilievo. L’introduzione della riga Braille permette di aumentare di poco il numero di punti per singola combinazione Braille, da 6 a 8. Leggere un testo Braille a 8 punti, incrementa di poco il tempo necessario per identificare la combinazione usata, senza comprometterla. Il display Braille è fatto di una sola riga. Questo rende più difficile vedere la pagina in maniera verticale e, allo stesso tempo evita di fare confusione tra le righe.

1.5 La scelta di simboli da usare

Il numero di possibili combinazioni è limitata a 64 (63 più lo spazio). È impossibile creare un codice che abbia una corrispondenza biunivoca, che rappresenti ogni simbolo dell’alfabeto tradizionale. Come ogni strumento, che può essere utilizzato per diverse funzioni, il sistema Braille, nato in Francia nel 19° secolo, all’inizio fu adattato alla lingua nazionale che lo adottava. In questo modo, mentre molti simboli rimasero quelli dell’alfabeto francese, altri (ad esempio la lettera “w”) dovette essere aggiunta in seguito. Ne consegue che la stessa combinazione potrebbe rappresentare lettere differenti, in base all’alfabeto nazionale usato; ad esempio per la lettera tedesca Scharfes S “§”, la combinazione Braille scelta fu 2346. La stessa combinazione di numeri rappresenta, nel sistema Braille francese, la lettera “è”.

1.6 Il Braille come linguaggio

A causa del ristretto numero di simboli, in confronto ai concetti da rappresentare, sarebbe d’aiuto considerare il sistema Braille come un vero “linguaggio”. In questo caso, è necessario impiegare la le stesse tecniche usate nella traduzione di un linguaggio in un altro. Se si vuole trascrivere in Braille un testo complesso (come una partitura musicale), sarà necessario usare le tipiche risorse Braille, che sono diverse dalla risorse disponibili per le tecniche di stampa

1.7 Il codice musicale

Il linguaggio musicale Braille ha subito una continua evoluzione a partire dalla sua creazione da parte di Louis Braille. Tale evoluzione, come evidenziato nel “Nuovo Manuale di Notazione Musicale Braille”, è essenzialmente dovuto alla ricerca di nuove soluzioni didattiche da parte di trascrittori e insegnanti, che mira ad una più accurata descrizione della partitura originale e, allo stesso tempo, ad una maniera per facilitare la lettura e il processo di memorizzazione. I pezzi musicali scritti un secolo fa sono molto differenti da quelli composti oggi, a causa della costante evoluzione del linguaggio Braille, che si è evoluto in maniera indipendente in ciascun paese. Uno stimolo importante per la pubblicazione del “Nuovo Manuale di Notazione Musicale Braille”, da parte della Unione Mondiale dei Ciechi, provenne dalla necessità delle persone non vedenti, sentita a livello internazionale, di essere in grado di beneficiare pienamente del sistema dell’IT, che permette di gestire e archiviare musica Braille in formato elettronico. Oggi, i musicisti non vedenti non chiedono più solo alla propria biblioteca nazionale di fornire loro i testi su carta o in formato elettronico, ma, grazie ai cataloghi on line delle biblioteche, stanno cominciando a ordinarli via internet. Quindi è necessario un formato elettronico standard per archiviare i pezzi di musica Braille. Un’altra delle ragioni principali, per cui il sistema musicale Braille ha subito un processo di continua trasformazione, è che la notazione musicale Braille, a differenza della scrittura musicale “in nero”, deve conciliare varie esigenze, ad esempio:

  • aderenza al testo originale, anche rispetto ad alcuni elementi grafici (spazi tra le linee, dimensioni delle note);
  • una trascrizione chiara;
  • distinzione fra simboli presenti nel testo originale e simboli interpolati, in modo da garantire una migliore e più chiara versione Braille;
  • concisione per diminuire lo spazio e il numero di simboli usati;
  • facilitare il più possibile il processo di lettura, specialmente nel caso dei principianti

1.8 Tradizioni locali

Come è stato sottolineato sopra, l’adozione del sistema Braille da parte di diversi paesi ha creato una graduale adattamento e la creazione di sotto-sistemi tradizionali indipendenti. Il sistema Braille ha le stesse caratteristiche di un vero linguaggio, perciò la stessa situazione può essere rappresentata in modi differenti, come succede per la traduzione in un lingua diversa. I trascrittori di musica Braille devono combinare la necessaria chiarezza con un’informazione concisa e completa, e con l’introduzione dei servizi basati sull’IT, è possibile ottenere una flessibilità, difficile anche da immaginare fino a qualche anno fa, in risposta alle esigenze dei diversi tipi di utenti (professionisti, dilettanti, principianti, ecc…)

1.9 Risultati

Attualmente, l’utente del BME può utilizzare la tastiera nazionale per scrivere musica in una riga con sei tasti, o con una sola mano, utilizzando il tastierino numerico. Una persona vedente può seguire il non vedente e convertire il suo lavoro con il programma FINALE. Lo studente non vedente può usare l’editor musicale BME per una serie di azioni che trasferiscono al PC una alcune funzioni meccaniche come marcare, analizzare, selezionare le voci e parti di testo. Il valore didattico del software resta completo, poiché gli studenti sono aiutati a concettualizzare, memorizzare ed elaborare i contenuti didattici; funzioni difficili da svolgere quando si legge la partitura su carta.

1.10 Implicazioni educative

Da un punto educativo, è importante che nascano relazioni strette e positive fra il successo, la motivazione ed un ambiente emotivo positivo in classe. I buoni risultati incoraggiano i bambini a provare nuove avventure e a proporsi nuovi obiettivi. Una rapida e adeguata comunicazione fra insegnante e non vedente è la base sulla quale si costruisce una efficace istruzione scolastica. Nel caso di studi musicali tradizionali, tale base è fortemente influenzata dalle seguenti dinamiche:

  • la scrittura musicale è difficile da imparare per i ciechi;
  • è difficile insegnare musica alle persone cieche, se non solo a orecchio;
  • per l’insegnante di composizione, è difficile seguire l’alunno giovane quando svolge i suoi compiti;
  • i bambini non vedenti raramente trovano un insegnante adeguato nelle scuole ordinarie, che possa rispondere alle loro richieste;
  • nessuno può valutare correttamente il lavoro fatto da uno studente di musica non vedente.

In questo modo, il numero di giovani e adolescenti non vedenti che sono attratti dalla musica diminuisce, non per mancanza di capacità. La proposta Contrapunctus è una soluzione parziale per questi problemi e, di fatto, costituisce una risposta ai pochi e inadeguati strumenti disponibili oggi per i musicisti ciechi.